domenica, luglio 30, 2006

l'ora del dilettante

Qualche volta alla mattina, mentre faccio colazione solitario, accendo il televisore.

Non so se voi l'abbiate notato, ma fin verso le 9 è una battaglia di spot salutisti.
Ora, non so in base quale strategia comunicativa, come testimonial per la pipì e la popò non vengono scelti i soliti VIPs, che in quanto tali probabilmente non hanno mai tempo di farla, ma oscuri travet e rappresentanti del terziario avanzato forse in cerca dei famosi 15 minuti di celebrità di cui parlava Andy Warhol.

Orfani del famigerato consulente finanziario, barman a tempo perso, adesso è arrivato l'addetto di informatica. Anzi l'addeetto de informaaadigaaa (de Roma o forse di altra località extramoenia ovverosia burina), che pure lui, porello, quanno arivava accasa, trovava la moje che stava addormì (e t'ha pure detto bene che dormiva da sola, direbbe Fiorello), almeno finché non ha cominiciato a bere actime.
A quel punto non si sa cosa sia successo, forse una sorta di effetto spinaci come al caro vecchio Popeye.
Taaaa, taratatatata, tarara ta ta tada!
Chissà se anche lui ha poi avuto due gemelline per lo sforzo del nervo ottico...

Finito actime, ariva l'artra, la uebbesaigne (pure lei de Roma, anvedi tu il caso!), quella che nun s'era preoccupata finché le gengggive nun se so' ritirate fin sull'Aventino.
E lei je diceva, scennete giù, mortacci vostri, che quanno rido me pare d'esse Varenne.
Poi, pe' fortuna ho incontrato n'amico mio informatico che m'ha consijato un dentifricio co' dentro actime e mo' le gengive m'arivano a Ostia antica.

Finita la saga delle gengive, inizia quella degli assorbenti.
Si capisce che se ti metti l'assorbente giusto puoi scalare anche l'Eiger a mani nude oppure, in alternativa e solo per i più temerari, partecipare perfino ad una riunione di lavoro!

Insomma, fatevi sotto, un posticino da attore come capufficio afflitto dalle emorroidi o da segretaria con le vene varicose, non si nega a nessuno!

mercoledì, luglio 05, 2006

il miracolo di San Marzano

Non so a voi, ma a me piacciono i pelati.
A me piacciono solo quelli in scatola, mentre ad altri piacciono anche quelli in giacca e cravatta.

Ovviamente, quando ci sono, preferisco partire dai pomodori san marzano freschi per fare il sugo.
In mancanza dei pomodori san marzano, mi accontento dei pomodori tondi da sugo.
In mancanza dei pomodori freschi, uso i pelati in scatola.
In mancanza dei pelati in scatola, vado al ristorante.
Se il ristorante è chiuso, mi faccio due spaghetti aglio, olio e peperoncino a casa.

Alla luce di questo lampante diagramma di flusso, per dirla con gli ingegneri del software, una domanda sorge spontanea: ma quando è stato canonizzato San Marzano?
E di quali miracoli o di quale martirio è stato suo malgrado protagonista?
Ma soprattutto, come ha fatto a diventare il patrono dei pomodori da sugo?

Con una telefonatina di Moggi?
O magari una raccomandazione di Mastella?
O forse avrà scoperto per primo che, aggiungendo il basilico nella pommarola, il sugo acquistava una fragranza celestiale?
O magari è stato lapidato a colpi di pomodoro, come nella famosa battaglia che si tiene annualmente in spagna?

Niente di tutto ciò.

Alla luce dei fatti e della storia, non mi resta quindi che lanciare una provocatoria proposta:
Adriano Galliani santo subito!
Oh, parliamoci chiaro, è l'unico legittimo aspirante al titolo di patrono dei pelati, altro che quell'usurpatore di San Marzano.
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