giovedì, aprile 12, 2012

Dalla panza con furore: il temibile cartello del yakult

Si fa un gran parlare di presunti cartelli delle assicurazioni, delle telecomunicazioni, dei narcos, di questo e di quello, ma a giudicare dai prezzi, deve esistere anche il temibile cartello del yakult, se no non si spiega come mai ad aprile le tre principali catene di supermercati modenesi si siano allineate come i pianeti del sistema solare, come accade una volta ogni 300 anni, offrendo il portentoso intruglio allo stesso identico prezzo.

Chiaroveggenza? Telecinesi? Metempsicosi? Gastrofisica?
Oppure stiamo felicemente e inconsapevolmente tornando ai listini prezzi di sovietica memoria?

Non sarà il caso di informare l'Antitrust di questa disdicevole situazione che mina la concorrenza leale in questo settore, pilastro fondamentale della corretta funzionalità epigastrica?

Segnalo anche che ho scoperto esistere perfino la versione light del Yakult, che però costa di più, perché come sosteneva il sommo Michelangelo, l'è più il levare che il mettere.

Solo che lui parlava di marmo di Carrara, non di flora batterica intestinale, almeno credo.

lunedì, aprile 02, 2012

Grande successo del registro delle opposizioni ma anche no

Correva l'anno 2011 e, modestamente, senza aver bisogno di agghindarmi come la sfinge a carnevale scaduto, previdi che il famoso Registro delle Opposizioni, inventato da quel genio a sua insaputa di Scajola, aveva tutta l'aria di NON essere un efficace strumento di lotta alla quotidiana rottura di coglioni delle televendite.
l'improbabile Otelma

Non ci voleva poi molto a capire che il rovesciamento della realtà e della logica non avrebbe portato i frutti sperati in un paese di furbetti e di manigoldi certificati. Alzino la mano quanti, dopo aver fatto presente che si tratta della terza chiamata in dieci giorni da parte della stessa società, si sentono beatamente rispondere: "ma questa è la prima volta che la chiamo io!".



Pensate un po' che figata di meccanismo, la società X manda un elenco di persone al Registro delle opposizioni e il solerte gestore del Registro sforbicia quelle che non vogliono essere contattate (che poi la società X, a quanto pare, contatterà ugualmente contando sull'impunità di fatto o improbabili sanzioni). E quando uno vuole ottenere la cancellazione dei propri dati? Si compila l'immancabile modulo.
Viva la burocrazia! Viva i costi (e gli enti) inutili! Viva le seghe mentali!

Non è un paese meraviglioso in cui vale veramente la pena vivere e pagare le tasse per elargire lauti stipendi a mandrie di mena-torrone?

Bene, fa piacere leggere oggi, a un anno e passa di distanza, che perfino il Garante della Privacy se ne sia accorto.

E pensare che è così semplice...
Basta dare per scontato che le persone NON vogliano essere perseguitate a casa o in ufficio a tutte le ore, fino a prova contraria a carico della società di marketing e che, comunque, quand'anche io avessi firmato un documento due anni prima, può darsi che abbia cambiato idea nel frattempo e di conseguenza abbia diritto di ottenere la cancellazione dei miei dati nel momento stesso in cui vengano usati. Nessun bisogno di liste nere del piffero, di gestori di liste nere del piffero, di regolamenti barocchi e di disboscare l'Amazzonia per stampare moduli in duplice copia.

Per quanto mi riguarda, alla luce del mio vaticinio, posso solo dire che, come veggente, Otelma mi fa un'emerita pippa.



PS: a proposito del caro Otelma, mi risulta che il divino, come ama egli stesso definirsi con impeccabile understatement britannico, ultimamente imperversi sulle reti pubbliche, magari il DG della RAI che mena vanto di aver riportato la baracca in attivo mi potrebbe far sapere se il soggetto in questione viene pagato con soldi pubblici per sparare le sue cazzate o se si presenta gratis?
Nella prima ipotesi offro di venire io per la metà del prezzo, nel secondo caso pure, ovviamente fatto salvo l'inevitabile rimborso spese.
Attendo un riscontro carissima LEI.
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