lunedì, aprile 24, 2006

Il caffè nuoce gravemente al portafoglio

Era da un po' che volevo tirare fuori il sassolino, non già dalla dispensa ma dalla scarpa.

La pietra dello scandalo o nel sandalo, se preferite, è costituita dal prezzo della tazzina di caffè, che, per qualche misterioso motivo, da queste parti raggiunge vette inviolate, la cima Coppi dell'inflazione nel giro d'Italia dell'espresso.

Mi riferisco al prezzo normale naturalmente, non ai casi eclatanti di cui rimangono vittime i malcapitati turisti e nei quali interviene direttamente la Guardia di Finanza.

Insomma, sto parlando del caffè preso a banco o di una sua variante, nella tipica situazione genialmente immortalata da Bruno Bozzetto in questo gustosissimo filmatino.

Mi sono fatto perfino una ragione del titolo di quel grande classico hollywoodiano, "Colazione da Tiffany", diamine, un caffè, un bicchiere di latte e una brioche, nel giro di 5 anni non ce li porterà più il cameriere ma un furgone portavalori della Brink's.

Ora, io non ho niente contro i baristi, però non capisco perché su un espresso ci possono essere 25 centesimi di differenza nel giro di 200 chilometri, mentre un litro di benzina varia al massimo di 4-5 centesimi.
Per non parlare degli aumenti, le monetine da 1 e 2 centisimi sono state abolite senza alcun bisogno di referendum, per semplificare i resti dicono.
Ca**o, dico io, ma Tremonti non poteva proporre la banconota da 83 centesimi?

Va bene che nessuno chiede un litro di gasolio macchiato caldo in tazza grande, però mi sembra si esageri con questa fola dei costi di gestione.

E dei miei costi di digestione, ne vogliamo parlare?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dei costi della tua digestione per favore parlane col tuo gastroenterologo.

Parliamo piuttosto del retrogusto sovente di cicoria di II scelta, di liquierizia sfranta, di gommabruciata di TIR.
Il bar qui dietro (R.I.P.) son sicuro che riciclasse i fondi. D'accordo che il riciclo è cosa buona & giusta, però, insomma, vi sarebbero stati gli estremi di una denuncia per frode alimentare?

Se non s'inganna il portafoglio, figuriamoci le papille gustative.

Ciao.

Zyb

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