Non so voi, ma io, quando mi accorgo di aver bisogno di qualche genere di prima necessità alla domenica o durante le feste comandate, vado a far spesa nei negozietti "etnici".
E' un classico accorgersi di aver finito le uova o il burro il 25 di dicembre e trovarle lì, nel negozietto aperto come se niente fosse.
I prezzi di frutta e verdura sono in linea con la media, a volte leggermente più economici, la carne è ottima e meno cara, anche se il macellaio sembra il feroce Saladino e la voce del muezzin che giunge dalla radio alle sue spalle incute effettivamente qualche timore, specialmente quando il nostro uomo brandisce quella specie di scimitarra per affettare le bistecche.
Se avete bisogno di spezie le trovate in dose massiccia e a prezzo inferiore, in un sacchettino senza fronzoli anziché nel vasettino di vetro a forma di macinino. Per esempio, l'anice, vedete un po' la differenza tra i 250g del bazar e i 35g del vasetto al supermercato.
E c'è anche pane fresco 7 giorni su 7.
E poi, a proposito di civiltà, mi fa pure lo scontrino, senza fare lo gnorri come certi scontrosi frutarói indigeni...
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