Sarà perché ho sempre pensato che lavare i piatti quando uno potrebbe fare ben altro, è un modo poco piacevole e neanche tanto intelligente di passare il tempo, oltretutto assai dispendioso, dato che la lavastoviglie usa molto meno acqua e pure meno energia secondo un autorevole studio di un lavapiatti in carne ed ossa.
Lo diceva persino Einstein, quando tentava di spiegare i bizzarri effetti della teoria della relatività sul concetto di tempo a qualche sprovveduto interlocutore: un'ora passata in compagnia di una bella ragazza in guêpière sembrerà sicuramente più breve di un'ora passata a lavare i piatti!
Ne consegue necessariamente che, una volta trovata la lavastoviglie di vostro gradimento, dovrete immediatamente affrontare il dilemma dell'approvigionamento dei vari fluidi vitali, come li avrebbe chiamati il generale Ripper, quello de "il dottor Stranamore".
Una delle cose chi mi sono sempre domandato, ma che non ho mai osato chiedere è:
"ma che differenza fa se uso il brillantante di marca o quello purchessia?"
La domanda sembrerebbe peregrina e in effetti lo è, ma si sa, il primo brillantante non si scorda mai e si corre il rischio di diventare finish-dipendenti, sull'onda elettromagnetica del rincoglionimento televisivo.
Anche un rapido sguardo ai componenti non aiuta, mica possiamo prendere la laurea in chimica per decidere autonomamente se la presenza o assenza di un dimetilbenzocretinato sia fondamentale o superflua nell'economia del lavaggio automatico.
Di fronte a queste imprescindibili domande esistenziali, esistono almeno tre possibili risposte:
- me ne frego e compro il primo che trovo
- compro solo quello che dice la TV
- prendo quello che costa meno
Si capisce subito che la pubblicità televisiva deve avere un effetto miracoloso sulla lievitazione dei prezzi perché, guarda caso, il prodotto di marca costa tipicamente il doppio.
A questo punto non resta che fare due conti e agire di conseguenza: conviene di più comprare una lavastoviglie o una guepiere per la moglie?
A voi l'ardua sentenza.
2 commenti:
Molto utile ed interessante questo blog..Personalmente come brillantante ho sempre usato l'aceto di vino (il "brillantante delle nostre nonne") con risultati accettabili quindi non mi sono mai posto il problema. Una prova sul campo con quelli da discount credo comunque che possa risolvere il dilemma :)
beh, utile mi sembra una parola grossa, ma se lo dice lei, mi fido!
:-)
L'aceto lo uso ogni tanto per togliere l'alone di calcare dall'acciaio.
Tra l'altro io ho un pessimo rapporto con l'aceto, ne detesto la puzza.
Nessuno è perfetto.
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