Sì, lo ammetto, a me i garanti mi stanno proprio sui cosiddetti.
Niente di personale, per carità, però sembra una di quelle categorie inventata apposta per parcheggiare qualche amico o parente trombato alle ultime elezioni regionali.
Diciamo che in un paese normale, avanzato e non in via di sottosviluppo come il nostro, non ci dovrebbe manco essere bisogno dei garanti, ma soprattutto non c'è necessità di garanti della fuffa.
Prendiamone uno non a caso: il signor garante dei prezzi.
Già a partire dal titolo onorifico bisognerebbe capirsi bene, per evitare fraintendimenti.
Sarà uno che garantisce che i prezzi aumentino o che calino? O che rimangano uguali?
No, perché uno che si chiama garante, ti aspetti che ti garantisca qualcosa.
Se non garantisce un tubo, chiamiamolo piuttosto osservatore o statistico dei prezzi.
Anzi va, non chiamiamolo proprio che risparmiamo pure, tanto c'è già l'ISTAT intenta a disegnare sublimi geometrie celesti tra inflazione percepita e inflazione misurata.
Ma prima di abbandonare il garante dei prezzi al suo dorato quanto inconcludente destino, fatto di stipendio pagato con le nostre tasse a fronte del quale non viene erogato alcun servizio concreto, esaminiamo il caso eclatante dell'aumento dei prezzi della pasta.
A metà novembre fu annunciato l'incontro all' OK Corral tra il garante dei prezzi e i produttori di pasta, con lo scopo perentorio di abbassare i prezzi della pasta aumentati di circa il 30% rispetto al 2007.
Caspita ragazzi, si muove il garante dei prezzi!
E noi tutti in poltrona con la classica frittatona di cipolle e il rutto libero, come Fantozzi, pronti a vedere le scintille magari in finta diretta televisiva nello studio di Bruno Vespa.
E... il risultato?
Tra un'oliva all'ascolana e un bicchiere di prosecco, ai posteri venne lasciato il seguente striminzito bollettino della vittoria in formato PDF.
Ci mancava solo la chiosa patriottica: firmato DIAZ.
Il classico caso del garante che partorì un documentino insomma.
Vale la pena ricordare che il prezzo del carburante tra gennaio 2007 e settembre 2008 passò da 1.20€ a 1.5€ circa e il rincaro dei costi di trasporto fu una delle cause invocate per spiegare questo repentino incremento del prezzo della pasta, prima ancora che del pane, che si rifletteva sull'aumento delle materie prime (che invece non sono aumentate affatto secondo quanto sostiene il garante stesso, anzi).
In compenso, adesso che siamo tornati ai livelli del 2006 del prezzo della benzina, la pasta continua a rimanere agli stessi prezzi nel pieno della crisi petrolifera, che manco qualche offerta promozionale riesce veramente a calmierare, come democristianamente auspicato dal garante, e che d'altronde c'è sempre stata, anche quando l'elegante figura del garante non esisteva ancora.
I curiosi possono guardarsi gli andamenti di alcuni comuni tipi di pasta di marca: fusilli De Cecco, spaghetti Barilla, fusilli Garofalo...
Già pare di sentire la giustificazione: eh, ma sa, io non ho poteri coercitivi, se no gli avrei fatto due occhi così a quegli industrialotti di provincia ...
E allora, se non ha poteri coercitivi, si trovi un altro mestiere, caro signor Garante dello Status (ini)Quo, che di poltrone inutili in Italia se ne scaldano già abbastanza.
Indistinti saluti
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