mercoledì, aprile 05, 2006

Donne e olive

L'altro giorno mi aggiravo tra gli scaffali del supermercato alla ricerca di una buona bottiglia di olio extravergine d'oliva, quando ho notato che uno degli olii preferiti, l'extravergine Isnardi, ha raggiunto quotazioni inusitate e viene scambiato pressoché alla pari con le azioni della Banca Popolare Italiana.
Insomma, da condimento principe della cucina mediterranea, l'olio extravergine si è convertito rapidamente in bene rifugio, tant'è che sono stato indeciso fino all'ultimo se investire i miei risparmi in un paio di casse della preziosa sostanza o se acquistare i soliti BOT.
Alla fine ho optato per la prima soluzione perché, se non altro, all'occorrenza potrei facilmente convertire il primo in sano pinzimonio senza dover firmare quegli stupidi moduli sulla riservatezza.

Per concludere non mi resta che citare un antico proverbio danese:

è più facile trovare una vergine sopra i 20 anni che trovare una bottiglia di olio extravergine sotto i 5 euro.

A meno di offerte promozionali, s'intende.

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