Non so voi, ma io ho il pollice verde.
Anche se nel mio caso effettivamente sarebbe più onesto parlare di mignolo, al limite.
Non già perché me lo sia martoriato durante la conta dei voti per la presidenza del Senato,
fvanco mavini, fvanco mavini, andveotti, fvancesco mavini, andveotti giulio, fvancuzzo mavini, fvenco mavini, senatove giulio andveotti, mavini fvanco, sen. andveotti fu giulio tiè!, mavini, giuseppe mavini, eddivindighete... benché ve ne fosse ben donde, ma per assai più scottanti questioni botanico-culinarie.
Ieri, in preda ad una crisi di astinenza da spaghetti tomate basilique (cfr Le Placard), mi accingevo alla preparazione dell'agognato sughetto, quando ho scoperto con sommo dispiacere di non avere basilico fresco in casa.
Ora, per darvi un'idea del problema, non so se vi sia mai capitato di andare in bagno e scoprire sul più bello di aver finito la carta igienica.
Come diceva Lenin, che fare?
Uno spettro s'aggira per le cucine d'europa, alla vana ricerca di una pianticella aromatica.
Demoralizzato, umiliato e sconfitto, rassegnato a farmi du' spaghi pomodoro e basilico sans basilique!, mi sono limitato ad appuntare sulla prospicente lavagnetta a caratteri cubitali:
comprare piantine basilico!
E fu così che sul far della sera, recandomi a comprare le solite due sportine di generi di conforto, notavo la presenza della vexata herba officinalis all'ingresso del supermercato.
Assicurato nel carrello un esemplare del prezioso vegetale, senza ulteriori indugi proseguivo con gli acquisti più o meno compulsivi, strappando dagli scaffali, dopo un'aspra battaglia con alcune rezdore, tre yoghurt, due litri di latte granarolo uht, un chilo d'uva moscatel, due chili di patate e un polpo fresco destinato a finire la sua esistenza alla gallega.
Insomma, a scontrini fatti, si scopre che l'inflazione si combatte a colpi di piante di basilico.
Una bella soddisfazione per una semplice pianta.
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