lunedì, agosto 30, 2010

Dove osano le zanzare

Il vantaggio di vivere a Modena sta soprattutto nel poter partecipare gratis a questa specie di realitisciò dove s'azzuffano Coop ed Esselunga a giorni alterni, a colpi di cartelloni e pagine pubblicitarie, dossier, querele annunciate, sconti e scontri sulla mortadella, colpi bassi e sceneggiate e anche negli interminabili dibbbbattiti sul destino delle aree urbane dismesse.


L'annosa diatriba dura dal 2000, allorché Esselunga compra l'area dismessa dall'ex consorzio agrario per costruirci un nuovo supermercato, pagando la modica cifra di 24 miliardi di lire. A detta di Coop quest'area le viene soffiata con una specie di colpo di mano. Da notare che Coop dice di aver offerto per quel terreno 22 miliardi e rotti e mi fa un po' ridere che parlino di quasi 2 miliardi di differenza come se fossero noccioline.

Comunque, Coop Estense nel 2001 sgancia la bellezza di 23 miliardi per un appezzamento di ortiche e gramigna grande un quinto di quello Esselunga e confinante con l'area avversaria.
Dato che il piano regolatore lasciava liberi i proprietari di deciderne la destinazione di comune accordo, grazie all'acquisto di questo rigoglioso cumulo di calcinacci e sterpaglie per soli 23 miliardi, Coop può opporsi alla costruzione del nuovo supermercato Esselunga.

Ineccepibile.

Anche se come socio Coop avrei parecchio da ridire su questo strano modo di investire 23 miliardi.

Il risultato netto è che da oltre dieci anni quest'area a ridosso della stazione ferroviaria si è trasformata in un'oasi di ripopolamento per pantegane, zanzare tigre e bacherozzi, dato che né Coop, né Esselunga hanno intenzione di cedere i rispettivi poderi pagati come un superattico arredato a Montecarlo e probabilmente non c'è nessuno abbastanza fesso in giro da sborsare 47 miliardi di vecchie lire per comprare questa piantagione abusiva di graminacee.

D'altra parte la lentezza nella trasformazione di certe aree urbane è sicuramente una grande specialità modenese come e più dello zampone: da 14 anni aspettiamo di capire cosa faranno nell'area ex-AMCM, da 20 che finiscano di decidere cosa fare nel parco Ferrari e delle ex-acciaierie, da oltre 10 godiamo della prestigiosa quanto inutile vista di "Alcatraz", ex sede del BSGSP e, dulcis in fundo, dell'area dell'ex-consorzio agrario.

E così ogni tanto la questione torna agli onori delle cronache, non appena Esselunga punzecchia Coop, con varie iniziative, tipo quella editoriale di Caprotti, attempato proprietario di Esselunga, il quale firma "Falce e Carrello", un velenoso pamphlet sui misfatti della Coop oppure l'ultima trovata: lo scontrino ribaldo, dove grazie ad una oculata scelta di articoli dimostra che Esselunga è di gran lunga più conveniente di Coop e anche, di passata, che Gesù bambino morì di freddo, probabilmente nel reparto surgelati della odiata Coop comunista.

Insomma, siccome mi ritengo abbastanza equidistante e informato sui fatti, mi viene da ridere di fronte a queste schermaglie, perché è chiaro che ognuno riesce sempre a tirare l'acqua al suo mulino presentando solo i fatti che fan comodo e nascondendo il resto.
Ma diamo un'occhiata più da vicino a questi curiosi scontrini.


Nello scontrino campione fornito da Esselunga non compare un solo prodotto che risulti più conveniente se acquistato alla Coop. È uno scontrino che definirei hegeliano, perché, come si sa, di notte tutte le vacche sono nere.
Ora in 7 anni di quotidiana raccolta e analisi degli scontrini, posso garantire e provare che non si è mai verificata una volta in cui acquistando degli articoli in base alle proprie esigenze e abitudini, senza deliberatamente cercare quelli in offerta, risultasse una simile costante differenza a favore dell'uno sull'altro.
Anzi, posso tranquillamente affermare senza tema di smentite che non appena i contendenti si accorgono delle mosse dell'avversario, si capicollano a modificare i propri prezzi di conseguenza, magari alternandosi tra offerte promozionali e piccoli ritocchi, in modo che la differenza si riduca al singolo centesimo o poco più. Vedi ad esempio il latte fresco che costa esattamente uguale da mesi e mesi, così come le cialde di caffè Illy o Vergnano o la pasta che differisce al massimo di uno o due centesimi e si potrebbe continuare con una lunga lista di articoli, ahimè assenti dagli scontrini ribaldi, ma si vede che li compro solo io.
D'altra parte è pure vero che per i soci Coop esistono i cosiddetti ristorni e tutta una serie di offerte speciali dedicate, per cui nel totale bisognerebbe eventualmente considerare anche queste cose.

Quanto alla differenza tra supermercato e ipermercato Coop, il fenomeno è noto e incontrovertibile.

Morale della favola: da una parte c'è il capitalista con la passione per lo statista da giardino, con il quale condivide questa strana abitudine di autoproclamarsi il migliore truccando le analisi, e dall'altra i difensori del consumatore a oltranza che "investono" 23 miliardi per un terreno utile solo a interdire le mosse avversarie.

Tutto nell'interesse del consumatore/cittadino/socio, chiaramente.

Per uscire da questa situazione di stallo vorrei rivolgere ai due contendenti questa generosa proposta: toglietevi un peso, cedete i terreni a me, a titolo gratuito, e non se ne parli più.

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